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domenica 24 febbraio 2013

The Interventional Pathologist

We are observing a gradual and important change in the pathologist's profession because a new character has appeared in our daily practice: we can define this character as the “interventional pathologist.” Every day, we now spend most of our time outside of the pathology department: we help nonpathologist physicians and radiologists to solve difficult clinical cases, we aid oncologists in selecting medical procedures, and we verify the adequacy of gastrointestinal biopsies in the endoscopy room. We also discuss the best procedure for molecular characterization of neoplasms. Broadly speaking, we give an effective, direct, and crucial contribution to the patients' diagnostic and therapeutic workup. Moreover, in our hospitals, pathologists personally perform cytologic biopsies, such as thyroid or lymph node fine-needle aspiration biopsy, and histologic sampling, such as breast core needle biopsy. Therefore, we have to interact with radiologists for correct localization of target lesions. [...] This expanded approach to the practice of pathology requires a unique multidisciplinary knowledge. For example, we believe that the pathologist should have a basic knowledge of imaging, and be able to interpret radiography and ultrasound images. [...] The interventional pathologist becomes a modern and all-encompassing figure in the diagnostic process. Are we ready for this cultural revolution?

Bibliografia.


lunedì 17 settembre 2012

NSCLC Subtyping on Cytology – Meeting the Challenge

La necessità di sottotipizzare il carcinoma non a piccole cellule del polmone è divenuta ormai fondamentale per la scelta delle strategie terapeutiche più appropriate. In particolare, l' avvento delle terapie con farmaci anti tirosina chinasi specifici per i pazienti con adenocarcinoma ed EGFR mutato, ha reso indispensabile l' istotipizzazione anche sui "small tissue samples", che in oncologia polmonare sono molto spesso i soli campioni disponibili a causa dell' inoperabilità della maggior parte dei pazienti. La citopatologia può affrontare questa sfida perchè unisce ad una preservazione della citomorfologia superiore al campione bioptico, la possibilità di effettuare tecniche ancillari immunoistochimiche su cell block. Come mostrato efficacemente in da Cunha Santos et al. grazie alla correlazione cito-istologica in 602 aspirati polmonari con follow-up chirurgico (1), la diagnosi di istotipo è possibile, nella maggior parte dei casi, esclusivamente grazie alla citomorfologia. Infatti in questo lavoro si dimostra che, dopo revisione morfologica, solo il 17% dei NSCLC rimane non classificabile, necessitando di integrazione immunocitochimica. Ma anche per quest' ultima, contrariamente a quanto ci si potrebbe attendere, non si è osservato, nell' esperienza degli autori, un significativo incremento nemmeno in seguito alla introduzione della terapia targeted. Questo rinforza la conclusione per la quale (quasi) sempre la morfologia è in grado di assicurare una corretta sottotipizzazione, così da ottimizzare l' utilizzo del materiale aspirato per la biologia molecolare.

Gilda da Cunha Santos del dipartimento di Medicina di Laboratorio e Biopatologia dell' Università di Toronto, insieme ad altri ospiti italiani ed internazionali, interverrà giovedì 27 Settembre nel corso del III Molecular Cytopathology Meeting, presso il Centro Congressi Federico II in Via Partenope. Accorrete numerosi!  (per informazioni clicca QUI)















Bibliografia:

domenica 27 maggio 2012

UFO in thyroid pathology.

Foo Fighter è il termine con il quale, durante la II guerra mondiale, i piloti dell' USAF e della RAF indicavano strani globi infuocati che si affiancavano ai loro aerei e che credevano essere un' arma segreta dei tedeschi, i quali però non c' entravano nulla. Recentemente, durante la routinaria practice in (cito)patologia tiroidea, ci siamo imbattuti anche noi in strane strutture globoidi sia intra che extracitoplasmatiche, che hanno suscitato la nostra perplessa curiosità. Cercando un po in letteratura, una spiegazione a questi UFO tiroidei si riesce a trovarla. I globi intracitoplasmatici, frequenti soprattuto nelle cellule di Hurthle,  rappresentano inclusi di colloide dovuti all' alterato metabolismo dei tireociti in metaplasia ossifila, mentre i globi ialini extracellulari osservati in alcuni casi di PTC, studiati accuratamente in un articolo recente di Kondo, sono immunoistochimicamente e ultrastrutturalmente legati alla produzione di materiale simil-membrana basale. Come indicato in questo case report, è importante riconoscere questo aspetto inusuale per evitare in questi casi di PTC "ialinizzante" non trabecolare, una diagnosi errata di variante trabecolare o addirittura considerarli come deposizione di amiloide da carcinoma midollare della tiroide.


A sinistra, un Foo Fighter avvistato durante la II guerra mondiale a destra, i globi ialini descritti da Kondo et al.

Bibliografia:

Das DK. et al, Cytoplasmic colloid inclusions in thyroid lesions: a cytomorphological study based on fine needle aspiration. Cytopathology. 2005 Oct;16(5):233-9.

domenica 15 aprile 2012

Please, don't shoot the hematocytopathologist!

« Quando un uomo con la pistola incontra un uomo col fucile, quello con la pistola è un uomo morto! »

La sentenza che Ramón Rojo rivolge a Joe lo straniero nel capolavoro di Sergio Leone, è applicabile anche all' ematopatologia? Più precisamente, è sempre vero che quando un patologo con il campione istologico di linfonodo incontra il patologo con l' ago sottile, quest' ultimo è destinato ad arrendersi? 
Il recente editoriale del prof. Zeppa apparso su Cytopathology, rientra in questa annosa polemica aggiungendo un punto di vista interessante.  La varietà delle lesioni accessibili  grazie al prelievo citologico è così vasta che non è impossibile imbattersi, nella routine citologica, in lesioni linfoproliferative extra-nodali. Se il patologo non viene addestrato su questa (non rarissima) evenienza, potrebbe perdere un'occasione diagnostica importante. Si legge nell' editoriale: [lymphoid] cells do not always respect the borders suggested by professional fields and can show the most variable clinical presentations and organ involvement compared with all other forms of human pathology. [...] Hence, they [the cytopathologists] are required to have specific knowledge and professional skills in haematopathology even when they are not directly involved in it. Infine è da ricordare che, anche quando la patologia è localizzata nella più classica sede linfonodale, l' agoaspirato può essere considerato, in particolari situazioni cliniche sfavorevoli al prelievo istologico, come first choice, tenendo conto anche delle enormi potenzialità di tecniche ancillari come la citofluorimetria.

Bibliografia:

Zeppa P. Haematocytopathology: why? Cytopathology. 2012 Apr;23(2):73-5.


giovedì 16 febbraio 2012

The cell with a thousand faces.

Myoepithelial cells are an important component of salivary gland tumors and are partly responsible from the diverse histology of them. In this study, we focus on the myoepithelial cell differentiation by using cytological morphology in a various types of salivary gland tumors especially with regard to their contribution to the diagnosis. [...] Myoepithelial cell components of various salivary gland tumors may be quite different and identification of myoepithelial cell types may pose difficulties. A confident cytologic identification of myoepithelial cells may be critical part of diagnosing salivary gland tumors.
Dall' abstract di Avcı A. et al. The cell with a thousand faces: Detection of myoepithelial cells and their contributions in the cytological diagnosis of salivary gland tumors.


Bibliografia:

Avcı A. et al, The cell with a thousand faces: Detection of myoepithelial cells and their contributions in the cytological diagnosis of salivary gland tumors. Diagn Cytopathol. 2012 Mar;40(3):220-7.

Vaso in avorio, Giappone (1880 ca)


E lui, che molto si dibatte e tenta
Guizzarvi delle man, fermo tenete.
Ei d’ogni belva che la terra pasce,
Vestirà le sembianze, e in acqua e in foco
Si cangerà di portentoso ardore;
E voi gli fate delle braccia nodi
Sempre più indissolubili e tenaci.

(Odissea, IV, vv 519-525)

venerdì 30 settembre 2011

36th European Congress of Cytology: diario di bordo di una “young resident” in trasferta.








    
  di Elena Vigliar.

Qualcosa che noi non usiamo:
- dual immunostain.
Nel simposio dedicato al cervical screening si è parlato della doppia colorazione p16/ki67, impiegata nella valutazione di ASCUS ed L-SIL citologici ad alto rischio.
Bibliografia:
Schmidt D et al European CINtec Cytology Study Group. p16/ki-67 dual-stain cytology in the triage of ASCUS and LSIL papanicolaou cytology: results from the European equivocal or mildly abnormal Papanicolaou cytology study. Cancer Cytopathol. 2011 Jun 25;119(3):158-66
- modified Menghini type needle
Un sistema semi-automatico utilizzato in patologia linfonodale, che permette di ottenere contemporaneamente, con un ago di 20-21 gauge, un aspirato citologico ed una core biopsy. E’ così possibile associare il vantaggio di una immunofenotipizzazione citofluorimetrica alla valutazione morfologica dell’architettura tissutale…c’è solo un prezzo da pagare: il prezzo! Ogni ago costa circa 30 euro. 

Qualcosa (tra le tante) di mai visto: 
Thyroid carcinoma showing thymus-like differentiation (CASTLE). Il caso è stato presentato dalla prof. Tani nella sessione “extremes in cytopathology”. Si tratta di un raro tumore tiroideo, a buona prognosi, ma che pone problemi di diagnosi differenziale con lesioni più aggressive.
Bibliografia:
Youens KE et al Thyroid carcinoma showing thymus-like differentiation (CASTLE): case report with cytomorphology and review of the literature. Diagn Cytopathol. 2011 Mar;39(3):204-9.

Il topic più discusso:
Il Bethesda system 2010 nella refertazione degli aspirati tiroidei nella pratica diagnostica. Plenary session, free papers e poster: da ogni nazione, ognuno ha riportato la propria esperienza. Le conclusioni più frequenti sono state:
- l’utilizzo delle categorie diagnostiche riduce la variabilità “terminologica” tra i vari laboratori, uniformando i dati
- una buona riproducibilità inter-osservatore richiede un adeguato training, in particolare per la definizione delle categorie III e IV.
Bibliografia:
Cibas ES, Ali SZ; NCI Thyroid FNA State of the Science Conference. The Bethesda System For Reporting Thyroid Cytopathology. Am J Clin Pathol. 2009 Nov;132(5):658-65.

Qualcosa a cui non avevo mai pensato:
Citopatologia forense. Un simposio dedicato alla FNAC postmortem.
Bibliografia:
Schnadig VJ et al. Cytodiagnosis in the autopsy suite: a tool for improving autopsy quality and resident education. Arch Pathol Lab Med. 2007 Jul;131(7):1056-62.

E inoltre:
...metti  piede ad Istanbul e ti ritrovi, dopo anni, a “ragionare” in lire...
vedere per strada carretti  che vendevano castagne arrostite e pannocchie lesse non mi ha fatto sentire tanto lontana da Napoli...
i colori della Moschea blu, i mosaici di Santa Sofia ed il palazzo del Topkapi meritavano più di un giorno   per essere ammirati...
 il mio cognome desta curiosità anche all’estero...
al Gran Bazar un venditore di ceramiche mi ha proposto un giro su di un  tappeto volante…cosa avrà  voluto dire...? 

La mia Turchia.






İlginiz için teşekkürler

mercoledì 28 settembre 2011

Circulating tumor cells: from FNC to NFC

Il gioco di parole presente nel titolo vuole sottolineare il ruolo potenziale della citopatologia nello studio delle cellule tumorali circolanti (CTCs), passando così dalla Fine Needle Cytology alla "Needle-Free" Cytology.
L'unico ago che resterebbe in gioco potrebbe essere quello del prelievo di sangue, una sorta di liquid biopsy utile nel follow-up dei pazienti con carcinoma. Recentemente infatti, è stato  sviluppato un sistema automatizzato di "filtraggio" cellulare su base dimensionale (ISET) che permette di concentrare e isolare le cellule circolanti non ematologiche (CNHCs), colorarle con il May-Grünwald-Giemsa modificato e valutarle al microscopio adoperando i criteri morfologici di malignità consolidati da più di un secolo (anisonucleosi, nucleomegalia, irregolarita nucleari ecc..). Altri sistemi di cell-sorting basati su immunomarker epiteliali sembrano invece avere meno chance di "catturare" le CNHCs, a causa della tendenza delle cellule in transit a perdere il fenotipo epiteliale (il fenomeno della transizione epiteliale-mesenchimale fotografato in istologia come "budding" peritumorale). Naturalmente questa metodologia si porta dietro tutti i vantaggi e i limiti della citopatologia tradizionale ed è auspicabile che tecniche ancillari immunocitochimiche e molecolari possano potenziarla.


Il professor Vielh del dipartimento di Citopatologia dell' Istituto Gustave Roussy di Parigi è uno dei principali studiosi del ruolo in citologia clinica delle cellule tumorali circolanti e, insieme ad altri ospiti italiani ed internazionali, interverrà lunedi 3 ottobre nel corso del II Congresso di Molecular Cytopathology, presso il Centro Congressi Federico II in Via Partenope. Accorrete numerosi! (INFO













Bibliografia: