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sabato 25 agosto 2012

ImmunoRatio: a web application for quantitative image analysis

Le tecniche di image analysis rappresentano un aiuto importante per la valutazione "visiva" di parametri quantitativi, e.g. la valutazione del Ki67. Sebbene sia dimostrato che, previo adeguato training, la valutazione ad occhio (in inglese eyeballed) sia affidabile e riproducibile, la possibilità che un software di analisi d' immagine ci assista (e non sostituisca) durante la "conta" al microscopio rafforzerebbe certamente, sopratutto nei casi più complessi, la nostra interpretazione. Recentemente un gruppo di ricerca Finlandese ha messo a punto, partendo da un plug-in di Imagej, una applicazione web-based per la valutazione della percentuale di positività nucleare: ImmunoRatio. Partendo da una immagine generata da qualsiasi fotomicroscopio, l' applicazione ne restituisce una versione "deconvoluta" che separa, in base a parametri dimensionali nucleari, il segnale generato dalla DAB rispetto al counterstaining con ematossilina, permettendone la lettura da parte del software. ImmunoRatio  è distribuita con licenza CreativeCommons ed è pertanto gratuità; gli stessi autori hanno anche sviluppato ImmunoMembrane, la versione per la valutazione di Her2. ImmunoRatio è già stata applicata con successo in alcune pubblicazioni sulla valutazione del Ki67, estrogeno e progesterone.

Bibliografia:

ImmunoRatio (LINK http://jvsmicroscope.uta.fi/immunoratio/).



lunedì 7 maggio 2012

Pathology goes digital

E' esperienza quotidiana il trend attuale dei "prodotti" visivi (ma non solo) verso una virtualizzazione, una emancipazione dai loro storici supporti fisici. Foto e video sono in breve tempo diventati immateriali, trasformati in bit convertibili nei più disparati formati e modificabili con software alla portata di qualsiasi pc. Anche il vetrino sta lentamente subendo questa metamorfosi grazie ai sempre più sofisticati scanner digitali. L'immagine visibile al microscopio non è più ancorata all' oggetto che la genera, ma virtualizzata così da consentirne una fruizione costante e illimitata, aperta a numerose applicazioni. Prima fra tutte la didattica, con la realizzazione di training set delle lesioni fondamentali di ciascuna area diagnostica. La telepatologia, con la possibilità di eseguire rapidamente consulti a distanza senza spostare fisicamente il materiale biologico del paziente. Non ultima l' image analysis con risvolti sia diagnostici che di ricerca: chi non sogna che sia una macchina (adeguatamente "istruita" dal patologo) ad effettuare la tediosa valutazione di marker immunoistochimici come il Ki67? Queste sono solo alcune delle possibilità che la digital pathology può offrire, e ulteriori ne verranno in futuro. Ma, per adesso, il feeling particolare che si crea fra la mano che muove il vetrino sotto gli obiettivi e l' occhio del patologo non è stato ancora riprodotto, "virtualizzato" fedelmente. 

Bibliografia: 

Al-Janabi S, Huisman A, Van Diest PJ. Digital pathology: current status and future perspectives. Histopathology. 2011 Apr 11