domenica 16 dicembre 2012

First, check the evidences

L' anatomia patologica dovrebbe fornire un servizio diagnostico e predittivo, in un dialogo virtuoso e alla pari con i clinici che hanno in cura il paziente. Fornire un servizio però non significa asservire, usare tecniche di laboratorio non ci trasforma automaticamente in analisti acritici. Il controllo delle evidenze scientifiche in rapporto alle sempre più pressanti richieste dei clinici rappresenta un impegno aggiuntivo ma fondamentale per il patologo moderno. Non basta ricevere una richiesta per un TestX da un collega clinico che, di ritorno da un congresso, ne magnifica l' imprescindibile utilità ai fini terapeutici. Non è sufficiente la brochure fornita da un rappresentate farmaceutico interessato a vendere un nuovo prodotto. Certo, i nuovi test richiesti o proposti possono essere davvero utili, ma vanno sempre verificate (grazie soprattutto a PubMed) le evidenze scientifiche, mettendo in conto anche la necessità di negare l' esecuzione di un test, se questo non ha solide basi cliniche. 
Idealmente poi, anche i patologi potrebbero prendere l' iniziativa,  anticipando le richieste dei clinici e   proponendo i nuovi test, sempre in seguito ad uno studio critico e aggiornato della letteratura medica corrente.

Bibliografia:

Carter AB. Clinical requests for molecular tests: the 3-step evidence check. Arch Pathol Lab Med. 2012 Dec;136(12):1585-92.

Kolata G . How bright promise in cancer testing fell apart. New York Times. July 7, 2011:A1. (Accessed Dec. 16, 2012)