mercoledì 31 agosto 2011

To BRAF...or not?

La mutazione del gene BRAF rappresenta la più frequente alterazione molecolare riscontrata nel carcinoma papillare della tiroide. Tale mutazione sembra essere associata a caratteristiche aggressive, tanto da evocarne da parte di taluni un uso sistematico su FNA, basando soprattuto su questo marker un approccio chirurgico più o meno estensivo.  Ma non tutta la letteratura sembra dello stesso parere,  consigliando quindi più cautela nella pratica clinica. Il BRAF quindi come marker importante (si pensi alla sua associazione con la mancata risposta alla terapia con radioiodio) ma non esclusivo e, come sempre, necessità di correlazione e di sintesi clinico-patologica per un corretto management del paziente.

Bibliografia:


domenica 28 agosto 2011

Stout's guide to writing a scientific paper.

Da The autobiography  of Arthur Purdy Stout (Notes on the education of an "oncological" surgical pathologist) in Guiding the Surgeon's Hand, Rosai J, 1997. (p 252-253)

I first collect all the data necessary for the subject and review the literature by abstracting each paper I read [...] . My articles always consist of an  introduction  that tells the whys and wherefores and a historical review [...];  next comes an account of the data reported, including case histories; then a commentary on these pointing out subjects to be stressed, new interpretations, reasons for agreeing or differing with the conclusions of others; and finally a summary [...] I always striven for lucidity and simplicity of expression and have eschewed redundancy. [...] When collaborating with young resident  and others, I have had to struggle to make them cut out redundant material and stick to the essential. [...]  it has never disturbed me to confess to an error, although I have noticed  that others  find this hard to do . If these people have to change an opinion the tendency seems to be ignore their former publication [...]

Bibliografia:

Biografia di Arthur Purdy Stout  (Wikipedia )


Audisio RA, Stahel RA, Aapro MS, Costa A, Pandey M, Pavlidis N. Successful publishing: how to get your paper accepted. Surg Oncol. 2009 Dec;18(4):350-6.


venerdì 26 agosto 2011

An interesting surgical pathology case at UF.


Per chi avesse ancora dubbi sulla dose di follia necessaria per intraprendere la carriera di patologo, posto un video da Youtube:



Solo una parentesi (estiva) divertente prima di ricominciare.

lunedì 8 agosto 2011

Barrett's Esophagus: is intestinal metaplasia dead?

In base alle ultime evidenze epidemiologiche e molecolari, la definizione istologica di esofago di Barrett  è cambiata: non è più obbligatoria l'identificazione delle goblet cells per fare diagnosi di Barrett perchè anche la metaplasia colonnare cardia-type sembra avere un potenziale di trasformazione neoplastica. Questo però ci riporta alla vexata questio: la mucosa cardiale è fisiologica o è sempre espressione di un riadattamento morfofunzionale anche nel  tratto prossimale di stomaco (il cardias anatomicamente inteso)? Gli studi autoptici su coorti pediatriche e di adulti sembrano confermare quest'ultima ipotesi, sebbene la diatriba non sia affato conclusa. La diagnosi di esofago di Barrett è quindi sempre più una diagnosi insieme endoscopica e bioptica, con la possibilità comunque di avvalersi di alcuni "tricks" morfologici (epitelio multistratificato, muscolaris mucosae "sdoppiata", palisaded vessels ecc..) che possono suggerire, su piccole biopsie, l'origine esofagea della mucosa metaplastica.