mercoledì 25 aprile 2012

Tissue that has lost its track: Warthin’s tumour

La storia di questa lesione benigna della parotide, così comune da incontrare in citologia aspirativa, è affascinante e per certi versi ancora irrisolta. La natura policlonale dell' infiltrato linfoide e della componente epiteliale oncocitaria è coerente con l' ipotesi di una derivazione da inclusioni linfonodali di epitelio duttale salivare durante l' embriogenesi della parotide. Una variante delle cisti laterali del collo insomma, così come correttamente ipotizzato dal suo scopritore Hildebrand nel 1895. La storia però si complica con la rara evenienza riportata in letteratura di un' associazione fra Warthin e neoplasie maligne della ghiandola salivare. In particolare, è stato riportato in un piccolo subset di Warthin, soprattutto in quelli associati con carcinoma mucoepidermoide, la traslocazione t(11;19) osservata tipicamente negli stessi mucoepidermoidi. Una delle teorie propone quindi una patogenesi multistep del tumore di Warthin: metaplasia oncocitica (policlonale) degli inclusi epiteliali con formazione del Warthin tipico e, in un piccolo subset, aquisizione della traslocazione (o di altri eventi patogeni) e trasformazione maligna.

Bibliografia:

Teymoortash A, Werner JA. Tissue that has lost its track: Warthin's tumour. Virchows Arch. 2005 Jun;446(6):585-8.

Teymoortash A, Werner JA, Moll R. Is Warthin's tumour of the parotid gland a lymph node disease? Histopathology. 2011 Jul;59(1):143-5.

O'Neill ID. New insights into the nature of Warthin's tumour. J Oral Pathol Med. 2009 Jan;38(1):145-9. Epub 2008 Jul 21.

domenica 22 aprile 2012

Mr. Immunostain Overuser Guy

Nessuna idea di che tipo di neoplasia possa essere? Non c'è problema! Puoi ordinare ulteriori colorazioni da un pannello di  centinaia di immunomarkers (anche quelli di cui non hai la più pallida idea). E che importa se il paziente ha una massa di 10 cm al fegato: conoscere le notizie cliniche porta via buona parte del divertimento (così anche tu potrai sentirti come dr. House!). Caro tecnico, c'è del lavoro per te! (un consiglio: attenzione alle ruote dell' auto).

Ecco il vero Pathologist of Genius.


domenica 15 aprile 2012

Please, don't shoot the hematocytopathologist!

« Quando un uomo con la pistola incontra un uomo col fucile, quello con la pistola è un uomo morto! »

La sentenza che Ramón Rojo rivolge a Joe lo straniero nel capolavoro di Sergio Leone, è applicabile anche all' ematopatologia? Più precisamente, è sempre vero che quando un patologo con il campione istologico di linfonodo incontra il patologo con l' ago sottile, quest' ultimo è destinato ad arrendersi? 
Il recente editoriale del prof. Zeppa apparso su Cytopathology, rientra in questa annosa polemica aggiungendo un punto di vista interessante.  La varietà delle lesioni accessibili  grazie al prelievo citologico è così vasta che non è impossibile imbattersi, nella routine citologica, in lesioni linfoproliferative extra-nodali. Se il patologo non viene addestrato su questa (non rarissima) evenienza, potrebbe perdere un'occasione diagnostica importante. Si legge nell' editoriale: [lymphoid] cells do not always respect the borders suggested by professional fields and can show the most variable clinical presentations and organ involvement compared with all other forms of human pathology. [...] Hence, they [the cytopathologists] are required to have specific knowledge and professional skills in haematopathology even when they are not directly involved in it. Infine è da ricordare che, anche quando la patologia è localizzata nella più classica sede linfonodale, l' agoaspirato può essere considerato, in particolari situazioni cliniche sfavorevoli al prelievo istologico, come first choice, tenendo conto anche delle enormi potenzialità di tecniche ancillari come la citofluorimetria.

Bibliografia:

Zeppa P. Haematocytopathology: why? Cytopathology. 2012 Apr;23(2):73-5.


martedì 10 aprile 2012

Immunohistochemical pitfalls in prostate pathology.

The diagnosis of prostatic adenocarcinoma relies on a constellation of architectural, cytological, and immunohistochemical features. Although the diagnosis of prostatic adenocarcinoma is straightforward in most cases, due to earlier detection of the disease in the modern era, pathologists have become increasingly challenged in diagnosing small foci of cancer when only a few atypical glands are present in needle biopsies. Immunohistochemistry has therefore become an essential tool in the evaluation of such foci to confirm the absence of basal cells. [...] We herein review the utility as well as the limitations of immunohistochemistry in the diagnosis of prostatic adenocarcinoma, and we describe the most important pitfalls in the interpretation of various immunostains that pathologists should be aware of to minimize misdiagnoses.
Dall' Abstract di Brimo F, Epstein JI. Immunohistochemical pitfalls in prostate pathology.


Bibliografia:


Brimo F, Epstein JI. Immunohistochemical pitfalls in prostate pathology. Hum Pathol. 2012 Mar;43(3):313-24.

Prostatic atrophy mimicking adenocarcinoma. Basal cell staining is patchy with some glands that are negative. Basal cells are labeled with HMWCK (red chromogen). Negative glands are otherwise identical to the positive glands, such that the entire lesion is consistent with prostatic atrophy (da Brimo F, Epstein JI. Immunohistochemical pitfalls in prostate pathology).