lunedì 26 marzo 2012

The staining corner: in praise of haematoxylin.

L' ematossilina e' la colorazione istologica che insieme all' eosina rappresenta ancora oggi, in epoca molecolare, la pietra miliare della diagnostica anatomo-patologica.
L' albero da cui è estratta, l' Haematoxylon campecheanum, è stato scoperto dai primi Conquistadores Spagnoli, i quali non ne intuirono subito le potenzialità di impiego come colorante in campo tessile. Successivamente,  Spagna ed Inghilterra si scontrarono ripetutamente per il possesso delle piantagioni di Haematoxylon fino alla fondazione, da parte degli Inglesidi una piccola nazione Centro-Americana, il Belize, la cui economia era basata esclusivamente sulla coltivazione del Logwood three (come veniva chiamato il Campecheanum dagli Inglesi). Intanto, l' industria tessile Europea tentava di riscoprire le tecniche di colorazione con l' ematossilina dei Nativi Americani, le cui conoscenze erano ormai andate perdute in seguito ai genocidi operati dai Conquistadores Spagnoli.
Fu Boehemer a realizzare per primo, nel 1865, una efficace colorazione dei tessuti biologici con l' ematossilina. Ispirandosi proprio alle scoperte dell' industria tessile, Boehemer utilizzò infatti un mordenzante metallico che formava con l' emetina, l' acido debole derivato dall'ossidazione dell' ematossilina, un composto basico fortemente acidofilo. Nel secolo ormai passato, ci sono stati alcuni tentativi per rimpiazzare questa colorazione con altre di natura sintetica; nessuna di queste ha dimostrato, ad oggi, la stessa affidabilità e versatilità dell' ematossilina.
Lunga vita all' ematossilina, quindi!

Bibliografia:


Titford M. The long history of hematoxylin. Biotech Histochem. 2005 Mar-Apr;80(2):73-8.

Cross section of trunk of Haematoxylon Campecheanum from the Cayman Islands. The sample is darkening with age (da Allison RT Haematoxylin - from the wood).










The staining corner (1).


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